domenica 30 dicembre 2007

Cloe e la neve

Siete testimoni del primo incontro tra Cloe e la neve.
Capisco che il video non sia particolarmente emozionante, ma in quel momento ha citofonato la mia studentessa e certo non potevo farle vedere che faccio video al gatto... ho una reputazione da difendere...
(Se qualcuno mi spiegasse come si raddrizzano i video lo farei volentieri)

venerdì 28 dicembre 2007

Un gatto in famiglia

Come per una sorta di autocompiacimento, ognuno di noi tende a riconoscere in sé le caratteristiche fisiche o caratteriali che considera ideali per le persone che gli stanno accanto. E' da tempo ormai che mi convinco di questo, osservando coppie che hanno tratti somatici o comportamenti molto simili tra loro, e riflettendo sulla somiglianza che a ccomuna l'uomo al suo animale più fedele: il cane. Non è certo una novità che cane e padrone si somiglino, ma mi chiedo quanto sia il cane ad assumere le sembianze e il carattere del suo padrone o, invece, il padrone ad affezionarsi ad un cane in cui può rispecchiarsi.

Mi sto convincendo che questo valga anche per il legame che unisce gli uomini al proprio gatto.

Non tanto perché Cloe è bellissima (non sarei mai così spudorata e immodesta, tanto più che qui gira gente che mi conosce!), quanto perché in Cloe riconosco alcuni caratteristiche caratteriali che appartengono a ciascun componente di questa famiglia e che ci legano al nostro micino in modo ancora più stretto.

Non è un segreto per nessuno che i gatti amino fare solo le cose che vogliono nel momento in cui vogliono, che sono un attimo docili e affettuosi, e un secondo dopo solitari e inavvicinabili. Non c'è dubbio che sia la luna a dominarli, dando loro incostanza ed estrema lunaticità.

Ecco l'aspetto di Cloe che più mi assomiglia: avere a che fare con lei e per me quasi catartico!

La pazienza con cui sopporta le nostre coccole a volte "estreme" e con cui ci dà baci sulle mani, dopo averle morse perché voleva chiederci di smettere di toccarla, sono il riflesso della tolleranza di Anna Lisa, che accetta le diversità caratteriali di chi le sta intorno, punzecchiando con ironia i difetti altrui.

La lotta che conducevo contro mia madre perché si potessero tenere porte chiuse ed evitare di usare per ogni cosa piccoli contenitori, da quando c'è Cloe, devo combatterla anche contro di lei. Appena vede una porta chiusa va ad aprirla per vedere cosa succede dall'altra parte; inoltre, ama i contenitori piccolissimi dove cerca di entrare, benché ormai abbia raggiunto le dimensioni di un vitellino grasso.

Per quanto la nostra gattina sia buona e cara, è ormai indubbio che la sua pazienza ha un limite; per questa ragione, esattamente come siamo abituati a fare con mio padre, abbiamo imparato a tenerci alla larga da lei quando si arrabbia e decide di passare all'attacco!

martedì 25 dicembre 2007

Natale 2007

BUON NATALE!

domenica 23 dicembre 2007

Come un gatto che si morde la coda

Quando Cloe è arrivata a casa, non sapevamo bene come comportarci con lei: tutto era una scoperta e, qualsiasi cosa facesse, a noi sembrava degno di meraviglia. Per ogni questione o interrogativo, ci rivolgevamo al mio caro amico e a sua sorella veterinaria, che sono proprietari di sette gatti (credo, ormai ho perso il conto) in casa, più ulteriori in campagna, e che sull'argomento sono piuttosto informati. Al telefono raccontavo tutti i giochi, i versi, le modalità con cui Cloe ci comunicava le sue esigenze, pensando che fosse un gatto di intelligenza superiore; e, tristemente, scoprivo che gran parte dei suoi comportamenti erano tipicamente felini e che la piccola gattina sembrava non si distinguersi affatto dagli altri suoi simili. Quello che mi ha veramente scosso, però, è stato scoprire che il mio gattino non faceva un gioco che tutti i cuccioli sembra che amino fare sin dalla più tenera età: tentare di acchiapparsi la coda. Naturalmente non potevo pensare che il mio gatto fosse più indietro di altri e che non avesse ancora raggiunto lo stadio preoperatorio della teoria piagetiana (ero drogata di nozioni estremamente parziali di psicologia per via degli esami che dovevo sostenere), se altri gatti alla sua età l'avevano già raggiunto. Inoltre, era evidente dagli altri giochi che facevamo insieme che era in grado di capire il gioco simbolico! E allora, perché non tentava di acchiapparsi la coda? Forse, ho pensato, non aveva mai avuto stimoli in tale senso; ho cominciato, quindi, a prenderle la coda e a muovergliela come fosse una piccola preda....NIENTE.
Non potevano esserci altre spiegazioni oltre al fatto che era troppo intelligente per un gioco così stupido! Del resto, perché una gatta dovrebbe giocare con la sua stessa coda?! Vi sembra logico?
E invece, qualche mese dopo...
ma con che classe: in equilibrio sul davanzale!

sabato 22 dicembre 2007

cloe nella nuova connessione


Capisco che possa sembrarvi incredibile, ma i miei passi verso la tecnologia sono sempre più veloci e da oggi, grazie alla ADSL potrò anche farvi vedere dei video di Cloe, l'eroina incontrastata di questo blog!

Dopo settimane di silenzio dovute all'affannoso studio per gli esami, si ricomincia con una musica nuova!

Nell'attesa vi posso raccontare che la povera Cloe ha avuto qualche problemino ad un occhio per via dell'escursione termica tra casa e fuori sul balcone.

Per farla guarire non possiamo farla uscire! Non posso negare la difficoltà da parte di tutti sia perché siamo abituati ad accontentarla sempre e ad aprire e chiudere la porta del balcone ad ogni suo miagolio di richiesta, sia perché la gatta è viziata e, per questo, piuttosto insistente: miagola e gratta la porta del balcone in continuazione!!

Riusciremo a resistere??

Per ora, quando proprio ci rattrista vederla dispiaciuta, le diamo uno di quegli snack che le piacciono tanto!

insomma, siamo davvero irrimediabili...
Dimenticavo di rivolgere i miei più sentiti ringraziamenti a Gianlu che porta la tecnologia in questa casa un po' arretrata. A volte mi chiedo che cosa pensa quando, con molto rispetto, si limita a sorridere di fronte ai disastri che combino nell'amministrazione del computer.
Io rimango dell'idea che il greco di Demostene sia più facile che avere a che fare con queste strane macchine, ma se continuo a passare il tempo scrivendo sul blog invece che studiare, forse penserò presto il contrario....

sabato 8 dicembre 2007

"Ode al gatto" di P. Neruda


Gli animali furono
imperfetti, lunghi
di coda, plumbei
di testa.
Piano piano si misero
in ordine,
divennero paesaggio,
acquistarono nèi, grazia. volo.
Il gatto,
soltanto il gatto
apparve completo
e orgoglioso:
nacque completamente rifinito,
cammina solo e sa quello che vuole.

L'uomo vuol essere pesce e uccello,
il serpente vorrebbe avere le ali,
il cane è un leone spaesato,
l'ingegnere vuol essere poeta,
la mosca studia per rondine,
il poeta cerca di imitare la mosca,
ma il gatto
vuole essere solo gatto
ed ogni gatto è gatto
dai baffi alla coda,
dal fiuto al topo vivo,
dalla notte fino ai suoi occhi d'oro.

Non c'è unità
come la sua,
non hanno
la luna o il fiore
una tale coesione:
è una sola cosa
come il sole o il topazio,
e l'elastica linea del suo corpo,
salda e sottile, è come
la linea della prua di una nave.
I suoi occhi gialli
hanno lasciato una sola
fessura
per gettarvi le monete della notte.

Oh piccolo
imperatore senz'orbe,
conquistatore senza patria,
minima tigre da salotto, nuziale
sultano del cielo
delle tegole erotiche,
il vento dell'amore
all'aria aperta
reclami
quando passi
e posi
quattro piedi delicati
sul suolo,
fiutando,
diffidando
di ogni cosa terrestre,
perché tutto
è immondo
per l'immacolato piede del gatto.

Oh fiera indipendente
della casa, arrogante
vestigio della notte,
neghittoso, ginnastico
ed estraneo,
profondissimo gatto,
poliziotto segreto
delle stanze,
insegna
di un
irreperibile velluto,
probabilmente non c'è
enigma
nel tuo contegno,
forse sei mistero,
tutti sanno di te ed appartieni
all'abitante meno misterioso,
forse tutti si credono
padroni,
proprietari, parenti
di gatti, compagni,
colleghi,
discepoli o amici
del proprio gatto.

Io no.
Io non sono d'accordo.
Io non conosco il gatto.
So tutto, la vita e il suo arcipelago,
il mare e la città incalcolabile,
la botanica,
il gineceo coi suoi peccati,
il per e il meno della matematica,
gl'imbuti vulcanici del mondo,
il guscio irreale del coccodrillo,
la bontà ignorata del pompiere,
l'atavismo azzurro del sacerdote,
ma non riesco a decifrare il gatto.
Sul suo distacco la ragione slitta,
numeri d'oro stanno nei suoi occhi.


(un sincero ringraziamento a Licia che mi ha fatto conoscere questa poesia)

domenica 2 dicembre 2007

aggiornamenti


Anna Lisa, ufficiale proprietaria del gatto, dopo mesi ha finalmente letto il blog e mi ha chiesto di fare alcuni aggiornamenti riguardo all'uso che Cloe fa del computer. Racconta che, quando sta giocando a solitario, la gattina va ad aiutarla, indicandole con le zampine dove posizionare le carte o intervenendo direttamente sulla tastiera per modificare la sua strategia.

giovedì 29 novembre 2007

Cloe e il computer


Carissimi tutti coloro che mi hanno preso in giro quando ho deciso di esprimere l'affetto che provo per il mio gatto in un blog,

so di esservi sembrata malata, pazza, psicopatica, ma ho un'informazione importante da dirvi: se la mia è una malattia, temo che sia contagiosa, perché proprio recentemente ho scoperto un nuovissimo blog che parla di un altro gatto!

In realtà è un po' diverso dal mio, perché qui sono io a scrivere, mentre lì a scrivere è il gatto...

Beninteso, Cloe è informata e consenziente, ma il tipo di formazione che le abbiamo dato non le permette ancora di scrivere sul blog! Forse perché era una gattina femmina, forse perché ognuno insegna quello che sa, ma Cloe ha sentito in casa lezioni di latino, greco, italiano, storia da me; mia madre la fa applicare nelle attività manuali e nei lavori di casa; mia sorella cura la sua formazione cinematografica. Nessuno di noi ha mai pensato di insegnarle ad usare il computer. C'è da dire che lei è molto affascinata da questo strano oggetto luminoso e spesso sale sul portatile per contribuire alla stesura delle mie relazioni o alla preparazione dei compiti in classe dei miei studenti, ma con pessimi risultati...

Con il pc si relaziona meglio, invece: gira attorno allo schermo, evita la tastiera; la cosa che più l'affascina però è LA STAMPANTE. Il mistero dei fogli che escono lentamente da quella specie di scatola la incuriosisce moltissimo e, appena sente il rumore di una stampa lascia qualsiasi attività e corre ad arrampicarsi sulla mensola. Con le zampine cerca di aiutare il foglio ad uscire e, quando la stampa è finita, rimane lì a guardare e a scrutare per capire se uscirà qualcosa di nuovo. E' davvero una scena comica!

Purtroppo, però, ancora il mondo della tecnologia informatica non le appartiene del tutto e, così, a volte corre verso la stampante anche se il rumore che sente è quello del computer che si sta connettendo ad internet, ovviamente ci rimane male...

Insomma, per ora le cose vanno così, sarò io a scrivere questo blog, anche perché un mese fa, se vi ricordate bene, non sapevo nemmeno di che cosa si trattasse... forse le cose cambieranno quando Cloe scoprirà che si tratta di un gatto maschio del segno del leone, segno zodiacale che, come ben sapete, con l'ariete ha un ottimo feeling...

Dimenticavo: qualcuno si aspettava, per caso, che sul desktop di entrambi i computer ci fosse la foto della piccola Cloe e che lo screensaver fosse un album di sue foto? anche sul telefono di casa c'è la sua foto...

adesso che ci penso, forse è davvero una malattia la nostra...

venerdì 23 novembre 2007

fughe di Cloe


Da settembre, mia madre è andata in pensione. Inizialmente le sue vacanze erano lunghe e molto ravvicinate tra loro, ma ultimamente, purtroppo, è stata spesso a casa. Dice che quando viaggia le manca il gatto mentre qui può goderselo quanto vuole.

Chissà perché, da allora, siamo tutti più restii a stare in casa. Sarà che è un po' polemica, sarà che il lunedì sera guarda "Chi l'ha visto", sarà che c'è sempre qualcosa che non va in quello che indossi, che dici, che pensi...

eppure sappiamo tutti che è una gran cara persona!

Continuo a ripeterlo anche al gatto, quando va a disturbarlo e ad urlargli nelle orecchie esclamazioni come "sei la mia gioia", "cochina" (che tra l'altro non si capisce bene nemmeno cosa significhi...), " come faremmo senza di te". Non che la piccola Cloe non sia abituata a ricevere complimenti, ma non apprezza molto sentirseli urlare mentre sta dormendo!

Insomma, fino a quando mia madre non si è trovata mille nuove attività da fare, Cloe se la trovava in casa tutti i giorni!

Credo che inizialmente le facesse piacere, aveva una compagnia, qualcuno che lavava il pavimento in modo da poter fare le scivolate, tanta carta del decoupage con cui giocare; ma dopo un po' non ha più retto e ha capito la nostra tattica: la fuga!

Per alcuni giorni, infatti, ha tentato irrimediabilmente di uscire di casa ogni volta in cui si apriva la porta. Si appostava dietro e, appena aprivi uno spiraglio, lei dietro si infilava tra le gambe e scappava su per le scale del palazzo e poi si buttava giù in cerca di nuove vie di fuga.

che dire, povera gattina, chi non comprenderebbe la sua pena!

Per fortuna, ormai, il problema si è risolto: mia madre sta tutto il giorno a fare corsi di attività manuali, e, quando sta a casa, si esercita facendo lavoretti con ferri, calze, carte e fili. Gran festa, quindi, per Cloe, che trascorre le serate osservandola dal tavolo (ma la regola non era che non poteva salire?), l'aiuta a scegliere i colori, controlla le combinazioni e gioca con tutti gli oggetti a disposizione.




lunedì 12 novembre 2007

Quando Cloe non si sente compresa


Vorrei raccontarvi una scena avvenuta domenica mattina scorsa.

E' venuta una studentessa per la sua prima lezione di latino.

Appena abbiamo iniziato a tradurre, Cloe, che era sul balcone, ha cominciato a miagolare per entrare in casa. E' venuta in cucina, ha miagolato un po', ha salutato la nuova ospite, poi l'ha accolta con affetto: è entrata nella sabbietta e ci ha deliziato dei profumi del suo intestino. Piuttosto imbarazzata, ho chiesto scusa alla povera ragazza, che per fortuna ha un gatto a casa e capisce, e ho portato via la sabbietta. non contenta Cloe ha cominciato a lamentarsi, a miagolare. E' salita sul tavolo, poi sulla sedia, sul lavandino, sulla cucina, e, benché io la sgridassi, si ostinava a disobbedire, continuando a salire sui mobili. Due ore di continui miagolii, grattate sulla porta e ostinata disobbedienza alle regole di casa. Mi sono davvero vergognata... eppure di solito è vagamente più educata -almeno quando ci sono gli studenti...
Dopo queste difficilissime due ore, la ragazza se n'è andata e Cloe si è messa a dormire sul divano; che disgraziata - ho pensato - non poteva smettere prima?
Ma mentre raccontavo il fatto a mia madre, mi cade l'occhio sulla scodella della gatta: VUOTA.
La mia povera topina a forma di gatta stava tentando in tutti i modi di farmi capire che aveva fame e io, la sua zia preferita, invece di capirla, l'ho sgridata!
Naturalmente è finito tutto con un abbondante pasto e tante coccole.

domenica 4 novembre 2007

il difficile percorso verso il successo



Cercherò di spiegarvi in che modo una piccola gattina di campagna, che rischiava di finire in un orfanotrofio per gatti (incredibile, ma esistono!) o sotto le grinfie del cane dei vicini, si è trasformata nella principessa di casa nostra.
Correva l'anno 2006 quando Anna Lisa, pur avendo acquistato un appartamento vicino a casa nostra, continuava a stare da noi, impedendomi di avere una stanza tutta per me. Il mio desiderio di avere uno spazio totalmente mio era ormai tale, che ho architettato un metodo infallibile per mandarla definitivamente a vivere nella sua meravigliosa casa nuova.
Dovete sapere, infatti, che a casa mia era RIGOROSAMENTE vietato portare animali. Il paterfamilias, mettendo in atto il suo potere di patria potestà sui componenti della familia, ci aveva a più riprese -e in modo piuttosto convincente- minacciato di fare uscire noi di casa se avessimo voluto far entrare un eventuale animale. Non aveva accettato nemmeno il piccolo topino ballerino che le mie compagne di classe mi avevano regalato al liceo. E siccome piazzare un topino non è facile, mi è pure toccato regalarlo ad un'amica che aveva un gatto... non sto a spiegarvi come è andata a finire...
Insomma, dicevo, in questa casa era vietato avere animali e quindi, se avessi regalato un micino ad Anna, non avrebbe certo più potuto vivere con noi, e, soprattutto, dormire nella mia stanza....
L'idea era perfetta: ho avvisato la zia di Novara, che poteva offrirmi uno dei cuccioli della gattina di facili costumi che vive nel giardino di sua madre.
Avvenuto il concepimento, ho annunciato la buona novella che è caduta perfettamente nel periodo del compleanno di mia sorella (il destino ha le sue regole, del resto). Poi abbiamo scelto il colore del gatto, il sesso, il nome, e, nel giro di pochi giorni, Anna Lisa si è trasferita nella nuova casa, pronta ad accogliere il cucciolo in arrivo. (EVVIVA!)
Ma pochi giorni prima dello svezzamento, è giunta a casa una notizia:chiedevano la casa di Anna in affitto per tre mesi: proprio l'occasione ideale per guadagnare i soldi per comperare il divano....
Il problema era evidente: non acquistare il divano per portare a casa la gattina oppure dare in affitto la casa per tre mesi durante i quali il gatto s a r e b b e d o v u t o r i m a n e r e i n c a s a n o s t r a ! ! !
Si trattava di chiedere al paterfamilias con mater compresa!
Incredibilemnte, coloro che avevano permesso ad un piccolo innocente topino ballerino di finire sotto le grinfie di un gatto non se la sono sentita di impedire l'acquisto del divano; così cuore di mamma, e pure di papà, hanno accolto il cucciolo in casa.
Un po' preoccupate per la reazione, abbiamo deciso di andare insieme ai nostri genitori a prendere il cucciolo.
La mamma ancora non lo aveva visto e già aveva preparato i giochi per viziarlo ( e una è andata); papà taceva...
finché il piccolo micino non è entrato a casa e con il suo dolce sguardo e i suoi mille giochi e le mille scoperte ha conquistato il cuore di tutti.
Nel giro di poche ore mio padre e mia madre erano diventati dei nonni amorevoli, io la zia, tutti i cugini/e e i conoscenti più stretti gli zii acquisiti. Cloe ha addirittura tre madrine!!
Superata la prima settimana, in cui abbiamo cercato di stabilire delle regole, ci siamo arresi, perché è così bella che nessuno ha il coraggio di sgridarla. Così, quando combina qualcosa, ma naturalmente è troppo brava per farlo, le diamo un bel bacio e finisce tutto lì.
Naturalmente, alla fine dei tre mesi di affitto, Anna è tornata a casa sua...
ma il clima in casa era cambiato in modo tale che abbiamo mosso i più famosi avvocati divorzisti per ottenere l'affidamento congiunto! Quindi, ora, Cloe sta a casa nostra di giorno, e a casa di Anna Lisa di notte.
E CHE NESSUNO SI STUPISCA SE SCRIVO UN BLOG SUL MIO GATTO!

domenica 21 ottobre 2007

Cloe è attenta ai particolari...


Qualche giorno fa ho comprato una profumazione per ambienti di quelle con i bastoncini immersi nell'essenza. L'ho aperta di sera e ho tenuto la porta chiusa per tutta la notte, creando un concetrazione di profumo nella mia camera. L'indomani mattina, Cloe ha spinto la porta della mia camera per il consueto saluto mattutino; generalmente se sono ancora a letto viene a farmi compagnia, in caso contrario mi saluta con un miagolio, poi gira i tacchi e se ne va. Quella mattina mi ero svegliata presto -stranamente- e, di conseguenza, la gattina stava per uscire subito dalla camera...ma all'improvviso si è fermata e ha cominciato a muovere il naso, riconoscendo la presenza di un nuovo profumo diffuso nell'ambiente. Si è guardata intorno e, seguendo la scia dell'essenza ha cercato il luogo della camera da cui proveniva e, con le zampine si è avvicinata. Credo che le piaccia, perché spesso preferisce dormire sul mio letto.

domenica 14 ottobre 2007

Romeo e Cloetta


Il titolo può suonarvi bizzarro, ma il fatto che vi sto per narrare lo è certamente di più! Anna Lisa racconta che una sera, mentre guardava la tv, ha sentito Cloe miagolare con insistenza dal balcone. Un po' preoccupata è andata a vedere cosa stesse succedendo e ha trovato un gatto che, per raggiungere la nostra micina, saltava dal tetto della macchina parcheggiata sotto al balcone, mentre lei lo incitava miagolando (evidentemente non aveva alcuna treccia da gettargli!). Non c'è dubbio che Cloe sia una gattina carina, ma ritengo che questa scena dica di più: credo proprio di averle trasmesso il mio amore per il teatro e per la letteratura; non siete d'accordo?!


mercoledì 10 ottobre 2007

I giochi di Cloe


Cloe è un gatto del tutto anomalo: è una fusione tra gatto, cane e bambina. La dicono lunga i suoi giochi preferiti. Sin da quando era cucciola ha amato giocare con le caramelle... Non che se le mangiasse, chiaramente, ma come ogni bravo cane da riporto, correva a prenderle quando le tiravamo e poi ce le riportava indietro! Era piuttosto comodo giocare così, perché si poteva fare anche mentre si era sdraiati sul letto, leggendo un libro. Ormai, purtroppo, preferisce altri giochi. Qualcuno deve averle fatto vedere del calcio in tv e da allora ha deciso di diventare PORTIERE! devo dire che è piuttosto brava ad acchiappare le caramelle che le tiriamo ed è uno spasso vedere le sue rovesciate! Un altro gioco che adora è fare gli agguati. Ha cominciato lei per la prima volta, ma ora giochiamo sempre insieme, facendoci gli agguati a vicenda... purtroppo lei è più veloce di me e talvolta vince, ma mi sto allenando perché non sia così per sempre!

Sembra essere del tutto paradossale per un gatto, ma Cloe adora l'acqua! In primavera e d'estate giochiamo sempre sul balcone: io le verso dell'acqua e lei la osserva scendere giù, provando a fermarla. Potrei stare delle ore a guardarla...

Inoltre, è abituata a bere a canna e, quando mia madre innaffia le piante sul balcone, lei corre sul davanzale e beve dal getto che scende dalla bottiglia.

Un giorno sono tornata a casa e ho trovato bagnato per terra. Inizialmente non capivo, ma poi ho visto le zampe anteriori di Cloe totalmente bagnate d'acqua e il lavandino pieno di verdure in ammollo...credo proprio che avesse tentato di lavarle lei....
Oggi ha tentato di lavare a mano la mia maglietta che era in ammollo... l'ho interpretata come un gentilezza

martedì 9 ottobre 2007

presentazione della nostra gattina


Ecco le informazioni principali relative a Cloe:

è nata a Novara il 6 Aprile 2006

nella campagna di Nonna Regina

da una mamma gatta di facili costumi...

I suoi fratellastri sono distribuiti tra Piemonte e Lombardia, a meno che non siano stati sbranati dal "docile cagnolino" che vive nel giardino accanto al loro.

La sua mamma adottiva si chiama Annalisa, ma la sua famiglia è molto più grande: in casa, infatti, facciamo a gara per chi può viziarla di più!!!

Per accontentarla assecondiamo ogni sua mossa con l'illusione che così ci voglia più bene. Naturalmente lei lo ha capito e fa quello che vuole per tutto il giorno!!

Le sue attività preferite sono: di giorno, osservare le tortore dal balcone, fingendo di poterle acchiappare, di sera portare a casa falene o grilli e farli saltare anche se sono morti lanciandoli con le zampine.
Come faremmo a vivere senza la nostra Cloe, che ci aspetta davanti alla porta miagolando, quando torniamo a casa?

Cloe sulla carriola


Per il suo compleanno ha ricevuto una bellissima carriola dove le piaceva riposare anche se, qualche volta, cadeva giù!

studi di Cloe


Dopo aver superato la fase egocentrica del blog, parlerò del mio gatto! A lei piace studiare sul balcone... peccato che a volte l'argomento sia un po' noioso....

domenica 7 ottobre 2007

steps




ecco dei siti che parlano di me.
Forse sono indicazioni un po' generiche, ma la mia formazione è parte integrante della mia persona: tutto ciò che faccio e che ho fatto mi ha formato e continua a formarmi...
forse vale così per tutti...
ma devo parlare di me o no?!?

Incredibile: scrivo per tutti!

Eccomi nel mondo dell'era informatica...oddio, non so nemmeno se si chiama così! Sono lontana anni luce da quello che sto facendo, ma mi serve per un esame e scoprirò come si fa! Domani, caro intero mondo che non so nemmeno se mi leggerà, dovrò fare un esame e sostenere che so costruire un blog...ma devo saperglielo dimostrare, no?
Così, trascorro una serata sproloquiando i fatti miei a non so chi, sperando di riuscire veramente a pubblicarli.