domenica 30 dicembre 2007

Cloe e la neve

Siete testimoni del primo incontro tra Cloe e la neve.
Capisco che il video non sia particolarmente emozionante, ma in quel momento ha citofonato la mia studentessa e certo non potevo farle vedere che faccio video al gatto... ho una reputazione da difendere...
(Se qualcuno mi spiegasse come si raddrizzano i video lo farei volentieri)

venerdì 28 dicembre 2007

Un gatto in famiglia

Come per una sorta di autocompiacimento, ognuno di noi tende a riconoscere in sé le caratteristiche fisiche o caratteriali che considera ideali per le persone che gli stanno accanto. E' da tempo ormai che mi convinco di questo, osservando coppie che hanno tratti somatici o comportamenti molto simili tra loro, e riflettendo sulla somiglianza che a ccomuna l'uomo al suo animale più fedele: il cane. Non è certo una novità che cane e padrone si somiglino, ma mi chiedo quanto sia il cane ad assumere le sembianze e il carattere del suo padrone o, invece, il padrone ad affezionarsi ad un cane in cui può rispecchiarsi.

Mi sto convincendo che questo valga anche per il legame che unisce gli uomini al proprio gatto.

Non tanto perché Cloe è bellissima (non sarei mai così spudorata e immodesta, tanto più che qui gira gente che mi conosce!), quanto perché in Cloe riconosco alcuni caratteristiche caratteriali che appartengono a ciascun componente di questa famiglia e che ci legano al nostro micino in modo ancora più stretto.

Non è un segreto per nessuno che i gatti amino fare solo le cose che vogliono nel momento in cui vogliono, che sono un attimo docili e affettuosi, e un secondo dopo solitari e inavvicinabili. Non c'è dubbio che sia la luna a dominarli, dando loro incostanza ed estrema lunaticità.

Ecco l'aspetto di Cloe che più mi assomiglia: avere a che fare con lei e per me quasi catartico!

La pazienza con cui sopporta le nostre coccole a volte "estreme" e con cui ci dà baci sulle mani, dopo averle morse perché voleva chiederci di smettere di toccarla, sono il riflesso della tolleranza di Anna Lisa, che accetta le diversità caratteriali di chi le sta intorno, punzecchiando con ironia i difetti altrui.

La lotta che conducevo contro mia madre perché si potessero tenere porte chiuse ed evitare di usare per ogni cosa piccoli contenitori, da quando c'è Cloe, devo combatterla anche contro di lei. Appena vede una porta chiusa va ad aprirla per vedere cosa succede dall'altra parte; inoltre, ama i contenitori piccolissimi dove cerca di entrare, benché ormai abbia raggiunto le dimensioni di un vitellino grasso.

Per quanto la nostra gattina sia buona e cara, è ormai indubbio che la sua pazienza ha un limite; per questa ragione, esattamente come siamo abituati a fare con mio padre, abbiamo imparato a tenerci alla larga da lei quando si arrabbia e decide di passare all'attacco!

martedì 25 dicembre 2007

Natale 2007

BUON NATALE!

domenica 23 dicembre 2007

Come un gatto che si morde la coda

Quando Cloe è arrivata a casa, non sapevamo bene come comportarci con lei: tutto era una scoperta e, qualsiasi cosa facesse, a noi sembrava degno di meraviglia. Per ogni questione o interrogativo, ci rivolgevamo al mio caro amico e a sua sorella veterinaria, che sono proprietari di sette gatti (credo, ormai ho perso il conto) in casa, più ulteriori in campagna, e che sull'argomento sono piuttosto informati. Al telefono raccontavo tutti i giochi, i versi, le modalità con cui Cloe ci comunicava le sue esigenze, pensando che fosse un gatto di intelligenza superiore; e, tristemente, scoprivo che gran parte dei suoi comportamenti erano tipicamente felini e che la piccola gattina sembrava non si distinguersi affatto dagli altri suoi simili. Quello che mi ha veramente scosso, però, è stato scoprire che il mio gattino non faceva un gioco che tutti i cuccioli sembra che amino fare sin dalla più tenera età: tentare di acchiapparsi la coda. Naturalmente non potevo pensare che il mio gatto fosse più indietro di altri e che non avesse ancora raggiunto lo stadio preoperatorio della teoria piagetiana (ero drogata di nozioni estremamente parziali di psicologia per via degli esami che dovevo sostenere), se altri gatti alla sua età l'avevano già raggiunto. Inoltre, era evidente dagli altri giochi che facevamo insieme che era in grado di capire il gioco simbolico! E allora, perché non tentava di acchiapparsi la coda? Forse, ho pensato, non aveva mai avuto stimoli in tale senso; ho cominciato, quindi, a prenderle la coda e a muovergliela come fosse una piccola preda....NIENTE.
Non potevano esserci altre spiegazioni oltre al fatto che era troppo intelligente per un gioco così stupido! Del resto, perché una gatta dovrebbe giocare con la sua stessa coda?! Vi sembra logico?
E invece, qualche mese dopo...
ma con che classe: in equilibrio sul davanzale!

sabato 22 dicembre 2007

cloe nella nuova connessione


Capisco che possa sembrarvi incredibile, ma i miei passi verso la tecnologia sono sempre più veloci e da oggi, grazie alla ADSL potrò anche farvi vedere dei video di Cloe, l'eroina incontrastata di questo blog!

Dopo settimane di silenzio dovute all'affannoso studio per gli esami, si ricomincia con una musica nuova!

Nell'attesa vi posso raccontare che la povera Cloe ha avuto qualche problemino ad un occhio per via dell'escursione termica tra casa e fuori sul balcone.

Per farla guarire non possiamo farla uscire! Non posso negare la difficoltà da parte di tutti sia perché siamo abituati ad accontentarla sempre e ad aprire e chiudere la porta del balcone ad ogni suo miagolio di richiesta, sia perché la gatta è viziata e, per questo, piuttosto insistente: miagola e gratta la porta del balcone in continuazione!!

Riusciremo a resistere??

Per ora, quando proprio ci rattrista vederla dispiaciuta, le diamo uno di quegli snack che le piacciono tanto!

insomma, siamo davvero irrimediabili...
Dimenticavo di rivolgere i miei più sentiti ringraziamenti a Gianlu che porta la tecnologia in questa casa un po' arretrata. A volte mi chiedo che cosa pensa quando, con molto rispetto, si limita a sorridere di fronte ai disastri che combino nell'amministrazione del computer.
Io rimango dell'idea che il greco di Demostene sia più facile che avere a che fare con queste strane macchine, ma se continuo a passare il tempo scrivendo sul blog invece che studiare, forse penserò presto il contrario....

sabato 8 dicembre 2007

"Ode al gatto" di P. Neruda


Gli animali furono
imperfetti, lunghi
di coda, plumbei
di testa.
Piano piano si misero
in ordine,
divennero paesaggio,
acquistarono nèi, grazia. volo.
Il gatto,
soltanto il gatto
apparve completo
e orgoglioso:
nacque completamente rifinito,
cammina solo e sa quello che vuole.

L'uomo vuol essere pesce e uccello,
il serpente vorrebbe avere le ali,
il cane è un leone spaesato,
l'ingegnere vuol essere poeta,
la mosca studia per rondine,
il poeta cerca di imitare la mosca,
ma il gatto
vuole essere solo gatto
ed ogni gatto è gatto
dai baffi alla coda,
dal fiuto al topo vivo,
dalla notte fino ai suoi occhi d'oro.

Non c'è unità
come la sua,
non hanno
la luna o il fiore
una tale coesione:
è una sola cosa
come il sole o il topazio,
e l'elastica linea del suo corpo,
salda e sottile, è come
la linea della prua di una nave.
I suoi occhi gialli
hanno lasciato una sola
fessura
per gettarvi le monete della notte.

Oh piccolo
imperatore senz'orbe,
conquistatore senza patria,
minima tigre da salotto, nuziale
sultano del cielo
delle tegole erotiche,
il vento dell'amore
all'aria aperta
reclami
quando passi
e posi
quattro piedi delicati
sul suolo,
fiutando,
diffidando
di ogni cosa terrestre,
perché tutto
è immondo
per l'immacolato piede del gatto.

Oh fiera indipendente
della casa, arrogante
vestigio della notte,
neghittoso, ginnastico
ed estraneo,
profondissimo gatto,
poliziotto segreto
delle stanze,
insegna
di un
irreperibile velluto,
probabilmente non c'è
enigma
nel tuo contegno,
forse sei mistero,
tutti sanno di te ed appartieni
all'abitante meno misterioso,
forse tutti si credono
padroni,
proprietari, parenti
di gatti, compagni,
colleghi,
discepoli o amici
del proprio gatto.

Io no.
Io non sono d'accordo.
Io non conosco il gatto.
So tutto, la vita e il suo arcipelago,
il mare e la città incalcolabile,
la botanica,
il gineceo coi suoi peccati,
il per e il meno della matematica,
gl'imbuti vulcanici del mondo,
il guscio irreale del coccodrillo,
la bontà ignorata del pompiere,
l'atavismo azzurro del sacerdote,
ma non riesco a decifrare il gatto.
Sul suo distacco la ragione slitta,
numeri d'oro stanno nei suoi occhi.


(un sincero ringraziamento a Licia che mi ha fatto conoscere questa poesia)

domenica 2 dicembre 2007

aggiornamenti


Anna Lisa, ufficiale proprietaria del gatto, dopo mesi ha finalmente letto il blog e mi ha chiesto di fare alcuni aggiornamenti riguardo all'uso che Cloe fa del computer. Racconta che, quando sta giocando a solitario, la gattina va ad aiutarla, indicandole con le zampine dove posizionare le carte o intervenendo direttamente sulla tastiera per modificare la sua strategia.