lunedì 12 novembre 2007

Quando Cloe non si sente compresa


Vorrei raccontarvi una scena avvenuta domenica mattina scorsa.

E' venuta una studentessa per la sua prima lezione di latino.

Appena abbiamo iniziato a tradurre, Cloe, che era sul balcone, ha cominciato a miagolare per entrare in casa. E' venuta in cucina, ha miagolato un po', ha salutato la nuova ospite, poi l'ha accolta con affetto: è entrata nella sabbietta e ci ha deliziato dei profumi del suo intestino. Piuttosto imbarazzata, ho chiesto scusa alla povera ragazza, che per fortuna ha un gatto a casa e capisce, e ho portato via la sabbietta. non contenta Cloe ha cominciato a lamentarsi, a miagolare. E' salita sul tavolo, poi sulla sedia, sul lavandino, sulla cucina, e, benché io la sgridassi, si ostinava a disobbedire, continuando a salire sui mobili. Due ore di continui miagolii, grattate sulla porta e ostinata disobbedienza alle regole di casa. Mi sono davvero vergognata... eppure di solito è vagamente più educata -almeno quando ci sono gli studenti...
Dopo queste difficilissime due ore, la ragazza se n'è andata e Cloe si è messa a dormire sul divano; che disgraziata - ho pensato - non poteva smettere prima?
Ma mentre raccontavo il fatto a mia madre, mi cade l'occhio sulla scodella della gatta: VUOTA.
La mia povera topina a forma di gatta stava tentando in tutti i modi di farmi capire che aveva fame e io, la sua zia preferita, invece di capirla, l'ho sgridata!
Naturalmente è finito tutto con un abbondante pasto e tante coccole.

1 commento:

alerana ha detto...

è ora di correre ai ripari,povera Cloe!zia ingrata che non sei altro,voleva farla morire di fame?comprati un bel dizionario Cloese-Italiano-Vivianese...
un consiglio x la povera gatta...scappaaaaaaaaaaaa finchè sei in tempo!
baci.Ale