domenica 25 maggio 2008

Paradossali analogie


Venerdì scorso, tutta la mia famiglia è stata invitata al compleanno della figlia di mio cugino, che ha compiuto il suo primo anno di età.

Le origini meridionali dei miei genitori implicano, direi necessariamente, l'appartenenza ad una famiglia estremamente numerosa e altrettanto rumorosa.

Poiché Sofia è la prima nipotina e non abita a Milano, quando avvengono questi enormi ritrovi familiari, è al centro dell'attenzione e supercoccolata da tutti.

Di conseguenza, la serata si è sviluppata in un succedersi di manifestazioni d'affetto totalmente incentrate sulla piccolina: continue e ripetute foto (da quando è sufficiente un click sul cellulare, il fenomeno ha raggiunto livelli incontrollabili), nomignoli (amore, topina, principessina, tesoro, piccolina), giochi di gruppo per assecondarla, canzoncine animate da gesti e altre innumerevoli attività.

Guardavo la scena, rimanendo incredula: anche per un bambino si può fare quello che noi facciamo, quotidianamente, per il nostro gatto?!?

4 commenti:

ale rana 76 ha detto...

forse è piu' normale verso i bambini piccoli che verso delle palline di pelo...ma che dico!la grappa di ieri sera è ancora in circolo!i cuccioli vanno trattati cosi',indipendentemente dalla razza... ...come abbiamo fatto con Agonia,il passerotto di Davide,eravamo tutti li ad elogiarla!!!
baci

cloe ha detto...

Vorrei scrivere un post sul passerotto addomesticato, ma Davide non mi vuole madare una foto...avrà paura che Agonia si mangi Cloe e il blog rimanga privo della sua eroina!

Dippi ha detto...

Sì anch'io avrei detto che è più normale con i bambini.... è più inquietante vedere il contrario, cioè cani e gatti trattati come bambini, con nomi "umani", vestitini ridicoli, culle, una marea di giochini. Poi beh, è anche ridicolo trattare i bambini come dei dementi, ma questo è un altro discorso....

cloe ha detto...

ma nessuno l'ha capito che ero assolutamente ironica??!! ;-)
poi che sia inquietante come tratto la mia gatta, può essere...
Tieni conto, però, che parlavo anch'io così prima di averne una!