Vorrei raccontarvi una scena avvenuta domenica mattina scorsa.
E' venuta una studentessa per la sua prima lezione di latino.
Appena abbiamo iniziato a tradurre, Cloe, che era sul balcone, ha cominciato a miagolare per entrare in casa. E' venuta in cucina, ha miagolato un po', ha salutato la nuova ospite, poi l'ha accolta con affetto: è entrata nella sabbietta e ci ha deliziato dei profumi del suo intestino. Piuttosto imbarazzata, ho chiesto scusa alla povera ragazza, che per fortuna ha un gatto a casa e capisce, e ho portato via la sabbietta. non contenta Cloe ha cominciato a lamentarsi, a miagolare. E' salita sul tavolo, poi sulla sedia, sul lavandino, sulla cucina, e, benché io la sgridassi, si ostinava a disobbedire, continuando a salire sui mobili. Due ore di continui miagolii, grattate sulla porta e ostinata disobbedienza alle regole di casa. Mi sono davvero vergognata... eppure di solito è vagamente più educata -almeno quando ci sono gli studenti...
Dopo queste difficilissime due ore, la ragazza se n'è andata e Cloe si è messa a dormire sul divano; che disgraziata - ho pensato - non poteva smettere prima?
Ma mentre raccontavo il fatto a mia madre, mi cade l'occhio sulla scodella della gatta: VUOTA.
La mia povera topina a forma di gatta stava tentando in tutti i modi di farmi capire che aveva fame e io, la sua zia preferita, invece di capirla, l'ho sgridata!
Naturalmente è finito tutto con un abbondante pasto e tante coccole.
1 commento:
è ora di correre ai ripari,povera Cloe!zia ingrata che non sei altro,voleva farla morire di fame?comprati un bel dizionario Cloese-Italiano-Vivianese...
un consiglio x la povera gatta...scappaaaaaaaaaaaa finchè sei in tempo!
baci.Ale
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